LA STORIA

La nascita
di un Icona

Nel 1999, da un piccolo maglificio di Carpi, nasceva Guru.

Un’idea semplice: t-shirt con un’anima, capaci di comunicare energia, giovinezza e ribellione.

Bastarono pochi mesi e una margherita a sei petali per imprimersi nell’immaginario collettivo di un’intera generazione.

Dal Garage
ai riflettori

Il marchio ha rapidamente guadagnato popolarità grazie a strategie di marketing innovative. Cambi ha distribuito personalmente le magliette Guru in eventi mondani, coinvolgendo celebrità dello sport e dello spettacolo come Paolo Maldini, Christian Vieri ed Elisabetta Canalis, che hanno contribuito a rendere il brand un fenomeno di costume nei primi anni 2000.

Nel 2001, Guru ha venduto oltre 200.000 magliette, e nel 2002 ha registrato un fatturato di oltre 10 milioni di euro.

Un fenomeno inarrestabile

L’espansione è proseguita con la creazione di linee dedicate ai più giovani, come Guru Gang per adolescenti e Guru Baby Gang per bambini. Nel 2005, Guru è diventato sponsor della scuderia Renault in Formula 1, contribuendo ulteriormente alla visibilità del marchio.

Guru è esplosa nei primi anni Duemila con la stessa velocità con cui si diffondeva la sua filosofia colorata e pop.

GURU & FORMULA 1: IL FIORE CHE CORREVA VELOCE

Nel pieno della sua espansione globale, Guru decise di legare il proprio nome a un universo che esprimeva velocità, prestigio e performance estreme: la Formula 1.

L’INCONTRO CON BRIATORE & LA SVOLTA INTERNAZIONALE

Grazie al legame personale tra Matteo Cambi e Flavio Briatore, all’epoca team principal della scuderia Renault F1, Guru diventò main sponsor del Renault F1 Team nelle stagioni di Formula Uno 2005, 2006 e 2007.

Un’intuizione strategica: proprio in quegli anni la Renault, guidata da Fernando Alonso, conquistò due titoli mondiali consecutivi (2005 e 2006), portando il marchio Guru sulle piste più prestigiose del mondo, esposto sul cofano, sulle tute dei piloti e nei paddock internazionali.

“Briatore mi ha portato ad essere sponsor della Renault per tre anni, due dei quali da campione del mondo con Alonso alla guida. Ciò mi permise di aprire al mercato spagnolo e di fare con Guru 35 milioni di euro in Spagna.”

Matteo Cambi

una mossa rischiosa quanto geniale

La collaborazione con Renault fu anche un banco di prova per l’approccio di Guru al marketing non convenzionale:

•presenze negli eventi VIP dei GP

•attivazioni promozionali con limited edition

•fortissimo richiamo su stampa sportiva e lifestyle

COSÌ GURU ARRIVA A
FATTURARE 30 MILIONI DI EURO

“La margherita parlava per noi.
Era ribelle, libera, riconoscibile.
E parlava a tutti.”

la "nuova" guru

Dopo un momento storico, conosciuto ai molti,  dove Guru ha attraversato un periodo turbolento, pur rimanendo fortemente impresso nell’immaginario collettivo, è passato sotto il controllo di diversi fondi e gruppi industriali, tra cui il colosso indiano Bombay Rayon Fashions Ltd, che ne ha tentato un rilancio internazionale senza però riuscire a restituirgli la sua identità originaria.

È solo dopo diversi anni di assestamento che Ghep Sàrl, società monegasca specializzata nella gestione di brand lifestyle, acquisisce definitivamente il marchio, riportandolo in mani europee. Dopo averne riorganizzato struttura e visione creativa, Ghep avvia un piano di rilancio solido e progressivo.

Il 2025 e il 2026 segneranno l’inizio di una grande campagna di marketing globale, pensata per celebrare il passato e proiettare Guru in una nuova era di stile, community e riconoscibilità.